La Mandragora negli erbari medievali

La Mandragora è una pianta che appartiene alla famiglia delle solanacee (famiglia a cui appartengono anche patate, pomodori, peperoni e melanzane). La radice di questa pianta ha una forma particolare, che la fa assomigliare ad una persona e per questo si è sempre pensato che avesse poteri magici. Nel Medioevo era utilizzata per fare pozioni ed è raffigurata in alcuni libri antichi con la forma di un uomo o di un bambino. Probabilmente deriva da qui la leggenda che il suo pianto possa uccidere. La sua rappresentazione più famosa si trova in “Harry Potter e la camera dei segreti”

Trisha

ma…che cos’è un erbario?

Anticamente l’erbario era una raccolta di illustrazioni che raffiguravano i fiori  scoperti che venivano utilizzati, per la maggior parte, in ambito medico.

Nelle rappresentazioni in miniatura veniva disegnato il fiore sotto vari punti di vista, unendo nello stesso disegno la vita della pianta, partendo dalla fioritura all’appassimento del fiore. In alcuni fiori veniva messa anche in evidenza la crescita del seme della pianta, arrivando allo spuntare del germoglio.

L’erbario più antico che conosciamo è il Dioscoride di Anazarbo, risalente al I secolo d.C., caratterizzato da illustrazioni molto fedeli alla realtà.

Una giornata in laboratorio

 

Oggi sono andata a visitare i laboratori del Centro di ricerca Tettamanti, che si trova all’interno del Centro Maria Letizia Verga.  Mi hanno fatto fare un giro nei laboratori e mi ha accompagnato una delle ricercatrici  del Centro. Ci sono diverse stanze, con varie funzioni, come ad esempio una camera fredda, in cui conservano vari materiali. C’era un stanza in cui lavoravano con le cellule e alcune aree sterili, che dovevano restare pulite,  chiamate “cappe”, su cui scendono delle lastre di vetro che servono ad evitare contaminazioni. Mi hanno poi fatto vedere una cellula al microscopio e mi la dottoressa ha spiegato che nel microscopio ci sono diverse grandezze. Il microscopio può ingrandire l’immagine secondo diverse grandezze.  Mi hanno anche spiegato che se verso dell’olio sopra il vetro la grandezza raddoppia. In un’altra stanza lavoravano con le proteine, l’RNA e il DNA. C’erano due banconi, uno in cui si studiavano le proteine e un altro per RNA e DNA. Mi hanno spiegato che dal DNA possono ritrovare le informazioni su una persona. È stato molto interessante vedere i laboratori in azione!

Aurora